Ernest Hemingway amò Stresa e il Lago Maggiore

21 luglio 2022

Hemingway amò Stresa.

Vi arrivò nel settembre 1918, convalescente. Stresa lo accolse benefica, dopo una serie di interventi che il giovane Ernest dovette subire.

Era stato ferito sotto un bombardamento, mentre prestava servizio volontario presso la Croce Rossa.

Subì dodici operazioni chirurgiche per l’estrazione di più di duecento schegge conficcate nella gamba.

Hemingway restò ammaliato dalla bellezza del paesaggio lacustre, che gli evocava i suoi territori natii, tanto da fotografarli nella sua narrativa essenziale e concisa.

In A Farewall to Arms, Addio alle Armi, ci sono pagine d’amore per la perla del Verbano.

Inestimabile è il valore letterario e turistico, di quelle righe di prosa dal gusto poetico.

M’incamminai verso l’Iles Borromées, con la valigia, sotto la pioggia. Vidi una carrozza e feci segno al vetturino, perché era meglio d’arrivare in carrozza. Ci fermammo dopo aver attraversato il giardino, il portiere uscì con l’ombrello e fu molto gentile. Mi accompagnò in una bella stanza, molto ampia, con le finestre sul lago. Pesanti nuvole stavano sul lago ma col sole sapevo che sarebbe stato meraviglioso.

Le descrizioni dettagliate, impresse nelle pagine di Hemingway, sono la prova della profonda conoscenza di questi luoghi, ideali per la quiete e l’ispirazione artistica.

Cita l’Isolabella e le muraglie che calano a picco nel lago profondo, l’Isola dei Pescatori e l’acqua buia, levigata e freddissima.

Non riuscimmo a prendere nemmeno un pesce benché, a volte, i cerchi sull’acqua avvertissero della loro presenza.

Stresa, le sue colline, i dintorni incastonati tra acqua e roccia, gli restarono nel cuore.

Tornò due volte a Stresa. Elesse il Grand Hôtel des Iles Borromées sede di lavoro. Lì rilasciava interviste, incontrava personaggi illustri. Vi tornò con la seconda moglie: Pauline Pfeiffer, ricca ereditiera, redattrice di Vogue.Vi fece ritorno con la quarta moglie: Mary Welsh, inviata di Time e di Life.

Incontrava spesso Arnoldo Mondadori, a Villa Verbanella, a Meina.

Lo scrittore era di casa sul Lago Maggiore, era an old client, per come si firmò sul libro degli ospiti.

An old client che, ancora oggi, ha luoghi dedicati.

La suite 106 che lo ospitò porta il suo nome, è al primo piano del palazzo liberty, ed è ambita da clienti facoltosi.

L’impareggiabile citazione letteraria ha reso universali questi territori che hanno un forte appeal per le più svariate esigenze turistiche, dal turista culturale, a quello sportivo, a chi cerca relax e benessere.

Nessuno resta indifferente alla bellezza del territorio, a Stresa o a Verbania, sulla sponda opposta, dietro a Pallanza, su uno spigolo di Lago.

A Pallanza anche le case sono belle e con la barca si può andar alle isole dove vivono i pescatori, c’è un ristorante nella più grande.

Noi, di BARNES Como, crediamo nell’esclusività di questo territorio legato alla cultura e alla letteratura mondiale, e ci siamo focalizzati sulla possibilità di recupero di alcuni importanti immobili.

A Verbania, ad esempio, l’Ex Colonia Ettore Motta è oggi riconvertibile in struttura ricettiva turistica.

Ex Colonia Ettore Motta, Verbania

Ex Colonia Ettore Motta, VerbaniaL’impianto edilizio, di notevole consistenza, è in vendita qui. Occupa un’area extraurbana che alterna terrazzamenti a tratti boschivi. La posizione è dominante sul golfo Borromeo, l’estensione del parco, la morfologia, la localizzazione e il complesso, sono caratteristiche esclusive.

Il lotto gode di una spettacolare vista sull’intero Golfo Borromeo, e su tutti i territori citati da Hemingway.

Dà sul versante piemontese con le sue deliziose Isola Bella, Isola Madre e Isola Superiore o Dei Pescatori. Su uno scorcio di riva lombarda. Sui rami di lago che si protendono a nord verso la Svizzera e a Sud verso la valle del Ticino.

Passato Luino, Cannero, Cannobio e Tranzano – disse – Non sarà in Svizzera prima d’aver raggiunto Brissago. Deve passare il Monte Tamara.

Puntai sul remo di sinistra e mi portai a riva, girai la barca in modo da metterla parallela a terra, ritirai i remi, assicurai la catena all’anello e saltai sulla pietra bagnata della riva. Ero in Svizzera.

In accordo con l’amministrazione comunale l’attuale proprietà ha elaborato un progetto di recupero degli immobili. È possibile un ampliamento della volumetria. L’intervento, coerente con il piano regolatore, prevede la conversione da colonia a villaggio turistico. Questo è in linea con la valorizzazione del territorio e del patrimonio storico edilizio.

Il piano di riconversione offre persino la possibilità di realizzare un sottopasso di accesso diretto al lago.

Contattateci per ogni altra informazione o per effettuare un sopralluogo in loco.

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